![]()
di Luciano Lago
All'improvviso in Germania tutto inizia a cambiare. Non è chiaro se le scintille del cambiamento siano state provocate dalla prime decisioni del Governo italiano sul blocco dei migranti, in ogni caso le vittorie dei partiti sovranisti in Italia, come in precedenza in Austria, stanno creando un effetto a catena a cui la stessa Germania non si sottrae.
Con un colpo pericoloso alla cancelliera Angela Merkel, il suo stesso ministro degli interni, Horst Seehofer, si schiera con i governi austriaco e italiano per forgiare un "asse della volontà" di destra per frenare l'immigrazione. I legislatori conservatori minacciano di modificare con il loro voto la politica dei rifugiati nel Bundestag.
Il ministro degli Interni tedesco Seehofer,
in aperta rivolta contro la cancelliera Angela Merkel sull'immigrazione, si è mosso alle sue spalle cercando un'alleanza non ufficiale con l'Austria e l'Italia per fermare la politica dei rifugiati e delle porte aperte patrocinata dalla signora Merkel.
Il signor Seehofer ha detto ai giornalisti, dopo un incontro con il primo ministro austriaco Sebastian Kurz a Berlino, di aver telefonato al ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini per concordare la cooperazione tra Italia, Austria e Germania sull'immigrazione.
Il signor Kurz, dall'Austria, ha dichiarato: "A nostro avviso abbiamo bisogno di creare un asse della volontà nella lotta contro l'immigrazione illegale".
Si ritorna la vecchio "asse fra Germania, Austria e Italia" ? Questo l'interrogativo di molti commentatori.
Tuttavia il cancelliere austriaco nonè sembrato preoccuparsi delle assonanze storiche..
Problemi interni per la Merkel
Un "asse del volere" sarebbe inevitabilmente visto come un'alleanza anti-Merkel. Salvini, che è a capo della Lega in Italia, ha attaccato la signora Merkel durante la recente campagna elettorale in Italia e, una volta al governo, ha dimostrato la sua dura posizione sull'immigrazione rifiutando di lasciare entrare nel paese una nave di salvataggio di una ONG con oltre 600 migranti.
Il signor Salvini, secondo i media tedeschi, rappresenta praticamente tutto quello a cui la signora Merkel si oppone: un'azione nazionale unilaterale e un approccio spietato verso i migranti clandestini. "La pacchia è finita per i clandestini, dovranno fare i bagagli", ha detto recentemente.
I settori sovranisti in Germania, non soltanto la AfD ma anche nello stesso partito della CDU, si trovano ormai ai ferri corti con la Merkel.
Seehofer esige che sia riconosciuto alla polizia di frontiera tedesca il diritto di rimandare indietro i migranti clandestini - o quelli che provengano da altro paese comunitario- con la possibilità di respingerli da dove sono venuti. Secondo la Merkel una misura di questo tipo avrebbe il significato di allinerare la Germania con i paesi "paria", ovvero i paesi sovranisti in ascesa in Europa (Ungheria, Polonia, Cekia, Slovacchia e Austria).
La Merkel ha dichiarato che
questa delle migrazioni è la prova del fuoco per il futuro dell'Europa ma in realtà questa sarebbe la prova che la carriera della Merkel è arrivata definitivamente alla sua conclusione.
Malgrado le sue giravolte opportunistiche, era stata la Merkel ad invitare soltanto tre anni fa le popolazioni del terzo mondo ad installarsi nel suo paese, salvo poi, spaventata per le reazioni all'invasione, definire un accordo miliardario con il turco Erdogan per far trattenere i rifugiati sul confine turco.
Adesso il giornale più venduto in Germania,
il Bild, scrive che se non si trova un accordo fra sovranisti e immigrazionisti, la fazione sovranista della CSU è ben decisa a
mettere in minoranza la Merkel e aprire una crisi di governo.
[caption id="attachment_15208" align="alignleft" width="300"]
![]()
Proteste in Germania contro la Merkel[/caption]
La signora Merkel ha tentato un compromesso con il piano della CSU per respingere i richiedenti asilo alla frontiera, ma ha anche proposto di concordare bilateralmente con altri paesi europei, durante il prossimo vertice UE alla fine di questo mese, al fine di evitare decisioni unilaterali da Berlino che potrebbe ulteriormente compromettere la fragile unità dell'Europa. Markus Söder, il successore di Seehofer come premier bavarese, ha rifiutato dicendo che sperare di raggiungere accordi bilaterali così presto non è realistico. "Non crediamo che in due settimane sarà possibile realizzare qualcosa che è stato impossibile per tre anni", ha detto.
La CSU, forte nel suo feudo in Baviera, pur essendo alleato con la CDU della Merkel, sembra divenuto molto critico con la politica della Merkel e deciso a mettere fine alla coalizione. La Merkel, secondo tutti gli osservatori, ha ormai i giorni contati.
La Germania si era trasformata nella "mecca" per tutti gli immigrati, non soltanto per rifugiati siriani (i favoriti del primo momento) ma anche i migranti economici clandestini dal nord Africa e dall'Asia. Un milione di migranti arrivati in tempo record nel 2015 che hanno sconvolto l'equilibrio sociale in molte zone della Germania e principalmente in Baviera dove sono affluiti in numero preponderante.
L'effetto della perdita della sicurezza ed il degrado, l'aumento dei crimini ed in particolare le aggressioni alle donne, hanno fatto il resto. L'opinione pubblica in Germania s
i sta ribellando ai luoghi comuni dell'accoglienza e della società aperta, nonstante la massiccia propaganda dei media e dei centri di influenza.
La Merkel, abbandonata dai suoi stessi alleati, si trova nel dilemma: o riconosce il disastro della sua politica o prova ad insistere e deve in questo caso dire addio alla sua carriera politica, finita per sempre e che non sarà ben ricordata dai suoi cittadini.